Fabio Lazzara

VIVERE IN ARMONIA con il nostro strumento vocale, comporta grande impegno, dedizione e approfondimento.
La Voce, al fine di renderla facile ed espressiva, va educata anche al ritmo, al fraseggio, alle dinamiche, con attenzione alle strutture dettate dagli stili vocali puri e/o contaminati.
Nell’arte vocale, il concetto di una buona memoria “neuromuscolare”, è giustificabile solo se sin dall’inizio vi è un approccio minuzioso durante la preparazione atletica della voce, con riferimento ai più svariati approcci didattico/scientifici, che, in continua interazione fra essi, permettono di migliorare insieme allo studio musicale, la fonazione, quindi la performance, in termini di estensione e qualità!!!

Durante la formazione artistica, l’approccio con l’insegnante di canto mediante uno strumento armonico, dalla propedeutica al perfezionamento, risulta essere di grande e propellente importanza, così come risulta fondamentale l’approfondimento vocale dal punto di vista atletico/muscolare come già affermato, riguardo gli esclusivi approcci singolari e integrati.

Insieme garantiscono una corretta tecnica e capacità di emissione organizzata, assecondando in economia i principi volti al raggiungimento di una buona capacità comunicativa e interpretativa.
Specialmente, nelle arti performative e dello spettacolo, la relazione tra la voce e i vari distretti muscolari, darà cosi vita, insieme alla musica, ad un armonico e raffinato equilibrio esecutivo.

Lo sbilanciamento che oggi siamo abituati a subire, è la mancata relazione tra gli atletismi impartiti “anche i più gettonati” e “alla moda”, e la cultura musicale intesa da musicisti..un insegnante di canto dovrebbe essere anche un musicista o perlomeno dovrebbe doverosamente conoscere la musica e/o imparare a suonare uno strumento s’e’ possibile, e magari, approfondire la scienza foniatrica, senza che essa sia però prioritaria nello svolgimento dell’attività didattica …casomai integrata, senza che quest’ultima diventi quindi in modo esclusivo, l’unico orientamento didattico/artistico atto solo a giustificare un’azione/movimento…si rischia, come già sta avvenendo, di minimizzare l’arte, rendendola stereotipata e asettica, con effetti di alterato disorientamento artistico.

Nonostante gli approfondimenti tematici che ci vedono coinvolti come ricercatori e formatori (anche scientifici) per insegnanti di voce, attori, doppiatori e logopedisti, ricordiamoci sempre che la medicina della voce, quindi scientifica, rimane argomento di riferimento e competenza medico-foniatrica.
Se non avessimo avuto alcun ordine etico-deontologico, avremmo avuto al contrario docenti/vocal Trainer riabilitatori e, foniatri docenti di canto e di repertorio.

Seppur tutte le competenze sopra-citate con specializzazioni specifiche, potrebbero coesistere in un unico professionista, abitualmente, ogni addetto ai lavori esperiente e perfezionato, dal sanitario all’artista, collaborando in modo vicendevole e senza prevaricazione alcuna, studiando e conoscendo i propri limiti e confini, interagendo, arricchirà il proprio bagaglio culturale a servizio del discente e nell’interesse dei pazienti, artisti e allievi tutti.

Abitualmente quindi, non conosceremo mai nell’ambito professionale della voce, eccessi di maniacale e autorevole assolutismo … non avremo mai medici che orienteranno in modo esclusivo/assoluto e non-possibilista gli artisti verso un registro (senza rimandare/consultarsi al/con/il Maestro di Canto) specialmente se la verifica rimane borderline e/o verso un registro/repertorio o l’altro, quest’ultimo è competenza che finalizzerà il didatta, prendendo però sempre in considerazione il referto e il suggerimento del medico-artistico.
E’ necessaria quindi una cooperazione tra figure mediche, riabilitative e didattiche, ma nulla è sempre scontato, stereotipato, quindi assoluto…, utopicamente ad esempio, il medico avrebbe investito una intera vita-parallela e in concomitanza a quella già vissuta sui libri di medicina, al fine di arrivare a possedere uguali competenze artistiche….e viceversa…così come nella riabilitazione…

In ogni caso, la finalità artistica, quindi formativa, sarà finalizzata all’approfondimento tecnico in senso multidisciplinare e interdisciplinare, mantenendo un intento ed un istinto comunicativo volto all’interpretazione, giustificazione stessa dell’equilibrio performante e della relazione tra l’essere musicista, atleta e casomai uomo di sapienza scientifica.

Questo è l’artista o l’insegnante di canto/voce che, nella forma più sublime del termine si intende/intendiamo formare.

F.L.